sabato 5 marzo 2016

 DEGUSTAZIONE  Brunello di Montalcino    "Le Macioche" 

La storia delle Macioche inizia negli anni '80. Prende il nome dalle radici della
pianta del corbezzolo che circondano la cantina. Ad indicare il stretto rapporto
con il territorio.  Sei ettari  di cui solo 3  vitati  ed 1 ad olivi.
Un piccolo gioiello che brilla a Montalcino, patria di uno dei vini più conosciti
al mondo.
Dal 2001 sono anche biologici, non ancora certificati. Nel 2014 la proprietà
passa a tre giovani veronesi  Massimo Bronzato, Stefano Brunetto e
Riccardo Caliari, una ventata di aria nuova senza però stravolgere la filosofia
dell'azienda e mantenendo lo stesso enologo.
Abbiamo avuto la fortuna di conoscere Stefano Brunetto che con semplicità
ci ha raccontato questa realtà,  ci ha trsasportati virtualmente sulle dolci coline
Toscane, ci ha fatto innamorare di questi vini. Qualche accenno alla difficoltà
di portare anche a Montalcino quel concetto di zonazione che così tanto piace
nelle langhe  e che da sempre i francesi riassumono nella parola cru.

Si inizia degustando un Rosso di Montalcino 2013, pochi mesi di maturazione
in tonneau. Si riconferma l'ottima impressone avuta al Merano Wine Festival.
Poche aziende riescono ad avere un Rosso di Montalcino con una qualità così
alta, solitamente 'snobbato'  ed oscurato dal 'fratellone'  Brunello . Diletta
lo sguardo con un bellissimo colore rubino vivace, che anticipa profumi
di fiori freschi, un bouquet di viole e ciclamini appena raccolti, la frutta
è croccante e succosa e si ritrova anche al palato con una freschezza
disarmante, che invita continuamente alla beva. Pulito, elegante .
Ottimo rapporto qualità prezzo.

Nel bicchiere il Brunello di Montalcino 2011, anche qui la vivacità del
 colore è bellissima e suggerisce la giovane età. Un bouquet ampio e fine
ammalia e seduce, una fioritura di viole  e frutta rossa, ciliegie
e soffi speziati , tocchi di liquirizia che ritroviamo anche al palato .
Al gusto sorprende per la discreta morbidezza, il tannino già ben
levigato quasi da definirlo incredibilmente pronto pur essendo
così giovane. Finale lunghissimo. Godibile fin da ora

Brunello di Montalcino 2008
Bouquet ampio, complesso.  Sentori speziati , e balsamci che si intrecciano
con i petali di viola e ciclamino, poi la futta matura, ciliegia, marasca .
Fanno capolino sentori più evoluti di cuio e tabacco ...è un
continuo evolvere nel bicchiere. Al palato entra morbido, ma poi il
tannino si fa ben sentire, malgrado sia un tannino nobile e non aggressivo
Completamente un'altra annata rispetto alla precedente. Stoffa da campione
ed  indiscussa eleganza. Pai lunghissima.

Brunello Riserva 2006
Cuore rubino con  leggeri riflessi granato. All'olfatto : una esplosione
di profumi perfettamente amalgamati tra di  loro, un rincorrersi di
sentori fruttati,  piccoli frutti viola e bacche, frutti di bosco, amarene
e poi ancora fiori, un po' appassiti;  liquirizia, tocchi balsamici e
speziatura. Al palato è una carezza con guanti di velluto ...ma
la bella acidità ed il tannino ancora presente, anche se domato,
ci fanno intendere che avrà vita ancora molto molto lunga....
Un capolavoro.



 

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